Cecilia Sala e il riconoscimento del giornalismo
Cara Cecilia,
ho tirato un sospiro di sollievo profondo alla notizia della tua scarcerazione e te lo voglio scrivere.
In questi giorni in Italia si è parlato molto e molto bene di te da parte dei nostri colleghi giornalisti, a partire da quelli più affermati.
Sono convinta che tu sia un'”eccellenza italiana”, come ha sintetizzato la tua mamma, anche perché ho seguito le tue analisi così incredibilmente oculate e circostanziate per una giovane di 28 anni, che ha però già fatto esperienze importanti e formative in questo settore.
So che sarai impegnata su nuovi fronti, che saranno impegnativi e (spero non così tanto) adrenalinici. Mi piacerebbe però anche che, dopo questa esperienza, ti facessi portavoce di tanti giovani colleghi che, magari con minori opportunità e talento, ma con il tuo stesso impegno e amore per il loro lavoro, siano riconosciuti e valorizzati come lo sei stata tu quando ti è mancato tutto, persino un letto su cui riposarti.
La libertà che ti è stata sottratta e la tua incolumità minacciata hanno ricordato in questi giorni ai più che il tuo è un lavoro serio e importante, e che come tale va rispettato e tutelato. Ma tutelato e rispettato sempre, sui fronti di guerra (per te si poteva fare di più e prima?) ma anche in patria e su fronti (almeno all’apparenza) meno movimentati.
Spero, insomma, ora che la tua popolarità è inevitabilmente accresciuta – senza girarci intorno, noi che lavoriamo con i media sappiamo che è così -, che tu ti impegni in futuro anche per tutti loro, perché non siano ricordati solo quando la loro vita è in pericolo e costretta tra quattro mura, senza troppe spiegazioni e per la sola ‘colpa’ di svolgere il loro lavoro.
Ma ora non ci pensare, torna a casa, goditi gli affetti e … una pausa natalizia solo un po’ rimandata.
Avrai tutto il tempo per raccontarci tutto e per onorare il tuo bellissimo quanto bistrattato mestiere.
Non vediamo l’ora di ascoltarti.
Buon Anno e buon Futuro!
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